Dal centro storico di Sombreno prendo per la Via Agliardi dove, sulla parte posteriore dell’omonima villa, al parcheggio, lascio l’auto.
(Il Santuario è raggiungibile in caso di necessità anche in macchina, mediante una viuzza asfaltata che con stretti tornanti conduce alle spalle del Santuario in un ampio piazzale in terra battuta ombreggiato da alte querce.)
Nelle immediate vicinanze ha inizio ben visibile la via gradinata a ripiani selciati che porta al colle soprastante dove sorge il Santuario di Sombreno.
Eretto verso la fine del 1400 sui resti di un preesistente castello, fu ampliato e modificato in tempi successivi.
Lungo la salita si incontrano cappelle votive e un torrione, forse parte delle fortificazioni interessanti il castello.
Alla fine della gradinata raggiungo in breve il piazzale della chiesa dove sosto per visitare la cappella e la chiesa ed anche per ammirare il bel panorama che spazia sull’Albenza-Roncola-Linzone, sul corso del fiume Brembo e sulla pianura che si estende verso sud-ovest.
Per informazioni dettagliate sul Santuario di Sombreno vedi:
https://bergamogreen.altervista.org/santuario-della-madonna-di-sombreno/
Alle spalle del santuario mi immetto sul viottolo centrale (segnavia 711) , che, con un percorso pianeggiante, segue il crinale in direzione sud ed entra nel bosco.
Superati alcuni capanni di caccia il viottolo si restringe e diventa sentiero; scende poi con qualche gradino in legno su terreno argilloso, fino ad incrociare una carrareccia.
Seguita per un breve tratto la stradetta in discesa verso destra, risalgo, piegando a destra, lungo il sentiero che, passando per un bosco di castagni, ritorna sul crinale fino a raggiungere la località “Colle Roccolone” (359 m).
Proseguo , seguendo le sempre presenti indicazioni del sent. 711, fino a sfociare improvvisamente in una bella radura orientata a Nord al cui centro campeggia un capanno.
Al capanno piego bruscamente a destra e dopo poche decine di metri in ascesa mi ritrovo quasi sulla dorsale del colle.
Continuo in piano di fianco ad un vecchissimo e bellissimo impianto a semicerchio di roccolo (col solito recente capanno nel mezzo).
Ad un bivio di poco successivo, tenendo a sinistra sul versante settentrionale percorro forse uno dei tratti più belli del percorso: una sorta di irreale galleria verde al termine della quale scendo piegando decisamente a destra e poi ancora a sinistra per contornare un po' faticosamente un muretto con recinzione metallica che delimita la proprietà di un rustico orientato a Sud verso Fontana.
Dopo aver costeggiato un muretto a secco che contorna un piccolo vivaio curvo a destra raggiungendo il fondo di una valletta per poi risalirla e, prima di sbucare su una strada sterrata con a destra un cancello, il mio percorso prosegue a sinistra su sentiero parallelo alla suddetta strada per sbucare in Via Colle dei Roccoli.
L'ampia via all’inizio cementata-lastricata sale gradualmente ma costantemente superando a sinistra prima un vecchio appostamento per la caccia noto come “La migola bresciana”, poi una villa con enorme torre ben visibile dalla piana bergamasca per finire in piano al Colle dei Roccoli e al piazzale del Ristorante degli Alpini (443 m),dove accanto ad un alto pennone sul quale sventola la bandiera tricolore, sono esposti mezzi militari e cimeli bellici raccolti dal Cav. Lazzaroni a partire dagli anni Sessanta che oggi costituiscono il monumento “All’Alpino”.
Seguendo stradetta asfaltata in leggera discesa a destra mi abbasso a San Sebastiano (409 m) con la chiesa omonima.
Intanto il sole si sta abbassando all’orizzonte.
Scendo, per abbreviare, lungo la ripida gradinata. Seguo quindi, su stradetta asfaltata le dolci curve lungo i muretti a secco , pieni di vita.
Siamo nella zona dell’agricoltura tipica dei Colli di Bergamo con i terreni terrazzati , ricchi di ulivi, frutteti e verzure.
Passo alla bella panoramica Chiesa di San Rocco, da dove la stradetta asfaltata si fa più stretta.
Superato l’abitato di Fontana, dopo un ultimo tratto di discesa, giungo in piano su strada asfaltata al Santuario della Madonna della Castagna (280 m) che visito mentre inizia la S. Messa.
Nella luce e nei colori del tramonto, percorrendo un piacevole sentiero ciclopedonale in lieve saliscendi, rientro al punto di partenza, alla secentesca Villa Pesenti-Agliardi.
(Ampliata e modificata nel 1798 su incarico del Conte Pietro Pesenti. Di particolare interesse l’ampio giardino, progettato dall’arch. Leopold Pollack in stile neoclassico).
Chiudo la mia breve escursione invernale pomeridiana ammirando un bel tramonto col sole che si cala all’orizzonte sulla pianura tra i rami delle secolari piante del giardino della villa mentre la luna piena si alza luminosa sopra i boschi del crinale dei colli.